Weekly Playlist N.46 (2019)

 

Visto l’apprezzamento che sembrano aver riscosso sette giorni fa i numerosi consigli personali propinati (lo stesso apprezzamento che ci inventiamo di sana pianta ogni giorno per giustificare la nostra permanenza sulla rete con intenti così anacronistici), anche questo giovedì dedicheremo oltre metà playlist a lavori (a volte) più o (spesso molto) meno noti che ultimamente ci stiamo blastando più del dovuto qui in redazione.
La nuova tornata di ascolti dello staff ha per quest’oggi inizio nella Russia dominata dalla Blazebirth Hall, turbolento circolo di cucito che nell’aprile di quest’anno ha purtroppo perso uno dei suoi maggiori esponenti nella persona del defunto Kaldrad: a costo di fare la figura degli sciacalli che tanto disprezziamo, vista la in realtà scarsa visibilità offerta nel tempo da Pagan Storm Webzine al suo main project Branikald, noi redattori stavolta leviamo i calici per questo polarizzante personaggio ascoltandoci “The Strings Of Inspiration Sing”, dall’album datato 1999 ed intitolato Hladavzor”. Sull’onda delle tendenze di pensiero e visioni di questi soggettoni (non necessariamente politiche, in molti casi) attraversiamo la steppa est-europea e raggiungiamo l’immancabile suolo tedesco, dal quale anche questa puntata trae un paio di nomi assai interessanti e radicalmente speculari; i massicci Odroerir accendono il nostro lato più romanticone con le melodie di “Wanenkrieg”, proveniente dal loro secondo disco Götterlieder”, mentre la cattiveria dei nostri pupilli Drautran irrompe sulla scena con la title-track del loro full-length mancato Unter Dem Banner Der Nordwinde”. Superato il primo tris di nomi tutto sommato ancora abbastanza di nicchia, è il momento di concederci qualche divagazione nella zona grigia del mainstream; grigia tanto quanto la foto dell’ex-capelluto Hoest riciclata come copertina della ristampa del mitico Over Bjoergvin Graater Himmerik” (alzi invece la mano, chi possiede quella clamorosamente rosa della prima?): a venticinque anni dalla formazione non ha più senso spendersi in introduzioni di rito per un gruppo del calibro dei Taake, con ogni probabilità tra i più amati del genere, e men che meno per il loro album edito nel 2002 – quindi silenzio in aula e spazio alla seconda traccia di quel grandioso disco. Pur non contando sulla stessa popolarità dei norvegesi, chiunque segua i nostri sproloqui da qualche tempo avrà ben presente il monicker Cosmic Church, l’ormai dimesso progetto ad uso e consumo di Luxixul Sumering Auter. L’assenza di questa portentosa creatura finlandese avrà sicuramente lasciato con l’amaro in bocca qualcuno di voi fedeli seguaci oltre che noi, quindi per risollevarvi abbiamo tirato giù dalla mensola l’EP del 2015 Vigilia”, e dopo svariati minuti abbiamo deliberato per l’inclusione in playlist del suo quarto, eccellente spezzone. Si ritorna invece in territori più folkloristici con gli svedesi Yggdrasil, ultimo ripescaggio di oggi nonché autori del tiratissimo pezzo di chiusura “Bergtagen”, proveniente dal disco del 2011 Irrbloss”.
E se tenere allenato l’orecchio è importante, anche gli occhi fanno la loro parte nella lettura di tutto quello che viene vergato da queste parti a cadenza giornaliera, quindi ecco pronta una coppia di dischetti corredata di rispettive recensioni di ieri e di oggi a cominciare da quella uscita questo martedì; anche Cosmicism”, ultimo del poker d’assi finora messo sul tavolo dai francesi The Great Old Ones, è finito sotto i ferri del primario Theo e n’è uscito con una diagnosi a dir poco positiva. Ergo, diamoci dentro con “A Thousand Young” e continuiamo a far ballare il vecchio Azathoth in onore del disco della settimana.
Il secondo scritto e l’opera a cui esso si riferisce risalgono invece al 2017, e vengono entrambi riesumati per comunicare che i Thy Darkened Shade si sono evidentemente presi bene con i ménage à quatre, tanto bene da annunciarne un altro in data da destinarsi con altre tre band ben promettenti. A noi il precedente ANTM” (come potete leggere cliccando sul titolo) era piaciuto parecchio, e se lo avete un po’ rimosso siamo lieti di farvelo tornare in mente con la tranche appannaggio del gruppo greco.
Siccome con queste ultime due bombe vi abbiamo probabilmente ribaltato la sedia, la chiusura dell’articolo di presentazione vede una doppietta di anniversari entrambi maggiormente improntati sulla melodia ed entrambi a tinte gialloblù: non si parla ovviamente dell’ennesima alleanza di governo destinata a durare tre mesi, ma della sacra terra di Svezia che questa settimana ha festeggiato i compleanni di due perle cronologicamente distanti eppure entrambe rare come Nattväsen” e Ödemarkens Son”. Il sesto disco dei Månegarm diventa sì un ometto, ma non ha ancora perso dopo dieci anni l’energia ad alto voltaggio contenuta in “Mina Fäders Hall”; mentre il più attempato (1999) sophomore record dei Vintersorg fa ancora il suo figurone grazie alla pregevolezza di episodi come la title-track che trovate sul fondo alla selezione di oggi.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Månegarm“Mina Fäders Hall” (from Nattväsen”, Regain Records 2009)

2. The Great Old Ones“A Thousand Young” (from Cosmicism”, Season Of Mist Records 2019)

3. Thy Darkened Shade“Thy Darkened Shade” (from ANTM”, Autoprodotto 2017)

4. Branikald“The Strings Of Inspiration Sing” (from Hladavzor”, Stellar Winter Records 1999)

5. Odroerir“Wanenkrieg” (from Götterlieder”, Einheit Produktionen 2005)

6. Taake“Over Bjoergvin Graater Himmerik II” (from Over Bjoergvin Graater Himmerik”, Wounded Love Records 2002)

7. Drautran“Unter Dem Banner Der Nordwinde” (from Unter Dem Banner Der Nordwinde (Demo)”, Autoprodotto 2000)

8. Cosmic Church“Vigilia IV” (from Vigilia (EP)”, Kuunpalvelus Records 2015)

9. Vintersorg“Ödemarkens Son” (from Ödemarkens Son”, Napalm Records 1999)

10. Yggdrasil“Bergtagen” (from Irrbloss”, Grand Master Music 2011)

Michele “Ordog” Finelli

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